Una ballata del mare salato by Pratt Hugo

Una ballata del mare salato by Pratt Hugo

autore:Pratt, Hugo [Pratt, Hugo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Einaudi
pubblicato: 1995-07-14T22:00:00+00:00


X. Il Monaco

Nella lunga sala della casa sulla collina, Corto Maltese, Slutter, Rasputin e Cranio attendevano l’arrivo del Monaco. La stanza era disadorna, ravvivata qua e là solo da complicate sculture dai volti arcigni e da tutta una serie di preziosi cimeli che dovevano provenire dalle isole dove il Monaco aveva vissuto e praticato i suoi traffici. Una lunghissima stuoia conduceva a un imponente trono in legno intarsiato che dominava tutta la sala. Nei quattro angoli piccoli bracieri diffondevano un sottile profumo d’incenso.

Il Monaco entrò in modo solenne: passo lento, volto affondato nel cappuccio del saio ad accrescere il mistero. Si sedette sul grande trono nero, e volse il capo a osservare, in silenzio, tutti i convocati. Sotto il saio scuro si intuiva un fisico forte e asciutto e un portamento altero, militare. Gli otto imponenti guerrieri melanesiani che lo avevano seguito gli si schierarono perfettamente a lato, scattando in una rigidissima posizione di riposo e facendo risuonare sinistramente tutta una serie di ninnoli che portavano appesi al collo, ai polsi e alle caviglie: macabri trofei come denti o ciuffi di capelli, oppure piccoli teschi intagliati nel legno e strane conchiglie coloratissime. I loro volti erano fieri e impassibili, i nerissimi muscoli serravano le armi, micidiali zagaglie dalla punta dentellata, promettendo molta efficienza e scarse possibilità di dialogo.

Il Monaco estrasse da un’apertura del saio un foglio di carta e lo apri lentamente con le lunghe dita inguantate che sembravano artigli. Nell’immobilità di quel silenzio che ristagnava come un’umida nebbia, anche il crepitio di quella carta, così teatralmente srotolata, riuscì a incrementare la tensione. Il Monaco era abilissimo nel creare l’attesa; nel buio del suo cappuccio si godette per un attimo quella scena, e infine parlò: — Cari amici… buon giorno! — La sua voce era forte e profonda, una voce che si intonava perfettamente alla sua figura, una voce che imponeva l’ascolto e l’ubbidienza assoluta.

— Ho qui una notizia molto interessante… — disse, facendo pesare tutte le parole. Poi, guardandosi intorno e abbassando leggermente il capo, lesse: — In data 4 agosto 1914, l’Inghilterra ha dichiarato guerra alla Germania. Per ordine di Sua Eccellenza, l’ammiraglio Von Spee, comandante in capo della Divisione d’Oriente, si assegna l’unità U.26 del tenente di vascello Christian Slutter alla flottiglia alleata di stanza all’isola di Escondida. Si conferisce al comandante Galland libertà assoluta d’azione e di autorizzazione di eventuali compensi, che saranno accreditati alle forze di collaborazione in oro, depositato presso banche di fiducia in paesi neutrali. Viva l’imperatore. Isola di Pagan 14 agosto 1914…

Alzò il capo per osservare le reazioni a quella notizia, quindi, dopo aver riavvolto con cura il dispaccio, continuò: — Con questo, siamo in guerra anche noi. Ho già predisposto alcuni atolli disabitati per il rifornimento di carbone e di nafta, e potremo contare su due torpediniere, la Gheisha Maru e la Mermaid oltre al sottomarino del signor Slutter e ad altro naviglio minore.

Ci fu un lungo silenzio, poi Rasputin intervenne: — Monaco… io ho catturato una nave olandese carica di carbone e l’ho già consegnata a Galland.



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